Capybara Lifestyle

Non Prenderti Sul Serio: Riflessioni di un Ex-Milanese sulla Leggerezza Perduta

Frank Season 1 Episode 1

In questo episodio di Capybara Lifestyle, mi lancio in una riflessione spassionata sul non prendersi troppo sul serio, soprattutto nel mondo dei social media e dei content creator.

Da consumatore accanito di YouTube e podcast, condivido le mie osservazioni su come molti creator sembrino prendersi troppo sul serio, trasformando ogni contenuto in una sorta di predica dal monte. Mi diverto a raccontare come preferisco quei creator che sanno mantenere un approccio più leggero, come se stessimo chiacchierando al bar.

Parlo anche della nostalgia per i tempi della Milano degli anni '80, quando essere "deficienti" era un'esperienza più condivisa e meno intimista - si stava sui muretti, nelle compagnie, senza tutte queste "pippe mentali" che ci facciamo oggi. Da milanese trapiantato in un piccolo paese, mi diverto a fare paragoni tra la vita frenetica della città (con tanto di rant sui clacson!) e un modo di vivere più genuino.

Concludo con una riflessione su come le parole che davvero ci restano impresse non vengono necessariamente dai grandi guru o dagli influencer, ma spesso da persone semplici che, magari senza neanche rendersene conto, dicono la cosa giusta al momento giusto.

È una chiacchierata rilassata che vuole ricordare a tutti (me compreso) che alla fine dei conti, come diceva un comico milanese, i pensieri migliori sono quelli semplici: "l'Inter e la figa" - metafora di un'epoca in cui ci si prendeva molto meno sul serio.

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Un viaggio attraverso storie di vita vera dove il confine tra commedia e tragedia è sottile come la linea tra un sorriso e una smorfia

Ehi! Ciao a tutti! Buonasera. Ventidue e quarantanove del sedici novembre. Duemilaventiquattro è un sabato pomeriggio. Sono sabato sera e rincoglionimento serale. allora oggi qui Frank tecnologie di altre storie. Però questa volta vogliamo andare sulle altre storie. Ho anche cambiato la musichetta di sfondo.

E così perché mi piace parlare con la musichetta già sopra perché in qualche modo nella mia testa. Dovrei andare anche a ritmo. Allora, di che cosa vorrei parlare oggi. E anche in questo caso, come sempre, non ho idea di quale sarà poi il titolo che darò a questo podcast e l'idea è quella. Diciamo di parlare di eh, amico, ma non di prendere troppo sul serio.

Sì, ecco, darei darei se se se potessi leggere, sì. potessi leggere il titolo con la mia voce invece che farlo apparire semplicemente scritto con un testo, direi è amico o amica? Uso il maschile. Semplicemente così se dovrei mettere a essere dappertutto, sono uomo, mi ci identifico e quindi E dico Ehi, amico, ma ma non ti prendere.

Dai, su, dai. Non ti prendere veramente. Sul serio. Quindi questo Io sono una un sono un divoratore di di di, di YouTube, di podcasting anche prima di cominciare a sparare. Queste quattro cazzate mi è sempre interessato. Mi è sempre piaciuto. Mi piace perdere tempo mentre faccio magari anche altro sentire la gente che parla.

Insomma, se devo mettere una persona in macchina devo mettere alla radio io metto radio ventiquattro, ma non per altro perché parlano e non non c'è la musica. Con questo non voglio dire che non mi piace la musica, però in generale mi piace sentire delle cose. Sono uno di quelli che tra saggio e romanzo sceglie saggio.

Se devo vedere un film preferisco un documentario, sono proprio è così, è sempre stato così. Il ragazzo è bravo, ma non si applica. Insomma, ho sempre avuto questa testa fissa per per il parlato. e quindi ecco come tale. Scusate.

sempre avuto la fissa per il parlato e quindi diciamo ovviamente YouTube è un posto perfetto, no? Come lo può essere Spotify o altri posti dove becco della gente assolutamente fantastica. Ma quelli che preferisco sono sempre quelli che poi alla fine diciamo è come se fossimo ci fossimo seduti al tavolino.

Poi alla fine ci guardiamo e ci diciamo Sì, vabbè, okay, però ecco, cioè lo sappiamo che sta sparando cazzate. Cioè, un premier non è Non è che sta sta parlando Zarathustra qui, qui e qui. Non c'entra neanche. Non so se voi cari cari amici, mi mi capite? Cioè, va bene. Okay, sì, stai facendo questo pippone. Non io, io.

Anche io, però io e te, Tu youtuber o tu, professore? tu la nicchia che vuoi tu. Ma poi alla fine non ti stai mica prendendo sul serio. Perché qui siamo in una specie di di parco giochi. Cioè, nel senso ognuno se la sbanca come può. Cioè, tu racconti delle gran belle storie di cose che ti dice e poi diciamo però anche io lo so quello che stai facendo là su YouTube.

Insomma, um è difficile spiegare questo concetto, perché come al solito mi preparo una minchia perché non voglio fare quello che fa l'intelligenza artificiale. Quindi cioè, nel senso non l'intelligenza artificiale. Non voglio utilizzare dei contenuti generati da e i per per dire quello che voglio dire.

Quindi la mia mente è fallibile, non è perfetta come quella del dell'intelligenza artificiale e quindi come tale. e voi mi dire che cazzo fai con te? Potesse scrivere anche due notti prima di cominciare ad aprire con la minchia dice mah c'avete ragione c'avete ragione, però infatti non mi si incula nessuno e e rimarrò a parlare di queste cose come se parlassi su un tavolino del dello psicologo.

Però appunto non prendiamoci troppo sul serio, perché non ne vale la pena, ma perché non non gli interessa nessuno. Cioè, la realtà è che che non dovrebbe interessare neanche a noi. Perché tutto quello che abbiamo nella testa in realtà è un'enorme proiezione cinematografica. No, è la nostra mente che che si inventa la nostra identità, il nostro viaggio nella realtà.

Boh, diciamo non ci dovremmo. Dovremmo guardare più più con curiosità. Ecco quello che cazzo ci passa per la testa, più che realmente crederci, crederci per davvero ci credo per davvero. ci credo dentro di io sono fatta così, cioè dire fatta così lo faccio per la diversità, eccetera. Però nelle mie orecchie suona suona male perché non mi ci identifico, però l'ho fatto per così.

Insomma, fa vedere che almeno ci provo io sono fatto così, è da è da sempre, sono del toro, figurarsi. Sono dei gemelli, sono un biondo. quindi ci ci diamo ste cazzo di etichette. E poi? E poi E poi ci ci si crede anche sopra. Cioè, è veramente imbarazzante. quindi io prometto che non dirò più lo prometto. Lo curo, lo curo.

Non so se è spagnolo, si dice lo curo. Però mi piace dire lo curo e lo giuro, non dirò più questa cazzata della filosofia e delle cose, perché è come se io dovessi rinforzare in qualche modo e e e questa cosa mi differenziasse in qualche modo rispetto a a a uno che fa un qualsiasi altro mestiere a assolutamente nobile che non è.

Che mi viene da dire. Te lo dico io. Tra l'altro io sono un macellaio, cazzo, Credimi. O la verità infusa per questa cosa della macellazione e beh, tra l'altro su di me l'avrebbe anche presa, perché uno che maneggia la carne e che spacca le ossa, che è sicuramente più più profondità rispetto alla materia di quella che c'ha un di quella che c'ho che può avere un un filosofo e non me ne vogliono i filosofi.

O appunto, proprio perché sei filosofo se sei filosofo, amico. tu che m'ascolti sai benissimo che io ho la libertà di dire quello che mi pare. Tu hai la libertà di cambiare canale, quindi però ecco nella mia, nel mio mondo, nel mio mondo che è solamente mio, che condivido così su questo, davanti a questo microfono per scopo terapeutico e non che abbia particolare bisogno di terapie.

Però mi piace dirlo in questo modo e c'è libertà di parola e uno che lavora con le cose della materia. No, questa la terra è materia. Cioè, noi viviamo in un posto materiale. Cioè sì, ci piacerebbe, è spirituale. Ci piacerebbe che fosse intellettuale e probabilmente boh, in qualche parte nello scambio di pensieri tra individui.

Sicuramente anche questi sono elementi importanti, però cazzo, Ma tu vuoi metterlo in contadino? tu vuoi mettere il macellaio, tu vuoi mettere il panettiere, quello che tira su i muri. Io ho profondo rispetto per questi personaggi, per queste persone. Ho profondo rispetto per chi lavora con la materia, con le cose, con le cose del mondo fisico, il mondo vero, quel mondo che si tocca, che che si percepisce, diciamo con i con i con i sensi e non si immagina dentro la testa.

e quindi diciamo ritornando da dove sono partito, non prenderti troppo sul serio con tutti i tuoi paroloni e tu guru digitale o chissà di quali cazzo di altri argomenti parli da qualsiasi altro. da qualsiasi social social. Tu ne parli perché ti assicuro che nessuno non gliene frega un cazzo. Però però poi quello che mi viene nel dubbio è quando poi vado nella sezione commenti no, dove c'è gente che sembra a sua volta crederci.

Quindi sta lì, si risponde tutta una serie di pon anche, diciamo quello ha scritto due cose. Ha parlato di due cose. Magari se l'è fatta scrivere anche su Chuck pt e tu rispondi con tutto questo trasporto? Ma chi cazzo te lo fa fare? Cioè, nel senso cosa vuoi condividere là dentro? Tanto anche qualsiasi rispo- allora fa ridere.

Cioè, si, è una roba che fa ridere, quindi la gente dice Ah ah! E chi cazzo è? Che pirla! Questa è veramente figa Questa cazzata che ha scritto questo questo imbecille e gli metti il pollicino altrimenti non gliene frega un cazzo a nessuno. Cioè, la gente non legge i grandi trattati che hanno trasformato il modo di pensare dell'umanità.

Figurati che cacchio gliene può fregare a uno della sua risposta sotto un video di YouTube o o peggio ancora, su LinkedIn. Quindi non so se avrò mai veramente le palle di pubblicare questo su LinkedIn. No, non penso che lo farò tanto. Che cazzo me ne frega? Non è che devo fare il disturbatore, cioè, come vi dicevo, chi se ne frega, però sarebbe un esperimento social che non farò.

Però sarebbe un esperimento social, ma non fa perché i commenti sono una parte importante. Cioè, allora io capisco quello che ha fatto il video di YouTube no? E dice Vabbè, sta cercando di di svagarsi, sta cercando di portare avanti il suo business. Oppure o anche lui è un terapeuta, è terapeutico, cioè uno che dovrebbe essere soggetto a terapia oppure semplicemente e io li adoro questi piccoli, eh, ma non perché io sia piccolo trito, anche perché c'ho c'ho un altro mestiere che mi dà da mangiare.

No, no, no, no, no, no, non me Non me ne frega un cazzo di della questione economica legata a questa roba qui e chiaramente c'è sempre la soddisfazione di un ego se qualcuno si mette un pollicino e però non mi aspetto che qualcuno mi scriva chissà che. chissà che cosa e ci sono dei piccoli del della gente fantastica che a parte io io sempre adoro i i i i commedianti.

Quindi mi mi piacciono quelli che mi fanno ridere, non quelli che mi fanno i pipponi. Cioè, se mi devi fare il pippone mi devi veramente. E questo non è facile perché è anch'io una vita che sparo cazzate. Quindi, diciamo per farmi rimanere a bocca aperta devi veramente sparare grossa, eh? oppure diciamo io rimango sempre sono sono un razzista al contrario a me sono sempre i macellai questa gente qui io da da milanese bastardo mi sono trasferito in un'altra regione di di scelte di vita vivo su un paesino dove dove c'è, dove trovi, appunto non c'è il milanese imbruttito sul suv.

A parte che son venuto l'altro giorno a Milano. per lavoro. E cioè togliete la mano da quel cazzo di clackson. Cioè, non si può mica passare. Cioè, lo vedi? È rosso rincoglionito, è rosso. Non è evidente che suoni. Quindi queste sono cose scontate, eh? Lo so, però che cazzo è? Sta è diventata veramente una una una pazzia, eh?

E ve lo di e ve lo dico da milanese, Cioè minchia, state peggiorando di brutto e datevi una cazzo di regolata. Cioè, e togli la mano da cla. Cioè toglie a Milano. Toglieteli, toglieteli. E il il suono del clack. Cioè, quando diciamo che quando schiacciano i clacson gli arriva una scarica elettrica sotto il sedile.

eh? Potrebbe essere più utile? Perché già è un bordello. Già. C'è colonna. Già. Sono in piazza Medaglie Oro. Sto andando verso navi c'è. Un casino della manovra. Che cazzo suona? Ma non vedi che non c'è spazio per andare da nessuna parte? Ecco, quindi tornando a questo mi piace di più la saggezza contadina.

Quindi non che qua siamo tutti contadini, ecco cazzo gente che fa gli stessi mestieri che facciamo? Che fate voi a Milano? E però insomma, meno, meno meno pippa meno.

Ma non lo so, eh. E quindi niente. Ci sono questi canalini piccoli dove c'è gente che mi fa veramente ridere. Come mi mi può far ridere? Non so, il pucci pucci che appunto da da milanese. Io adoro il pucci e le cazzate del pucci. Sì, le cazzate del pucci, intendo quando questo comico dice Lo sai, mi ricordo, cazzo!

Ai tempi della gioventù mi svegliavo la mattina e pensavo solamente all'inter la figa figa. Quello è lo stato migliore. nel quale si può trovare un essere umano, cioè a testa vuota, um vuota, con pochi pensieri e e e nessuna, diciamo nessun bene vita, vita, nessun pensiero di dover insegnare cose. a qualcuno di crederci per davvero andare a vedere allo stadio ai miei tempi c'era alto, belli c'ho ancora quando vado a Milano passo a trovare.

Per fortuna, signora, ho voluto capire ancora entrambi i genitori c'ho ancora la cameretta lì e lo dico sempre ai miei colleghi mi fa ridere. Vado lì e c'ho ancora il letto che avevo all'epoca che adesso mi spezza la schiena su con il poster di Altobelli mi fa venire in mente il film di Verdone, quello quando si alza e c'è la foto che purtroppo cazzo io riconosco, che è quella di di Causi.

Nel film, se non sbaglio, non mi ricordo come si intitola, Insomma quello che parte da da Matera per andare a votare fra le varie parti con dove c'è anche Magda. Insomma quella parte là quel film là lui c'è un momento che si alza. Ah sì, è in Germania. La moglie gli deve preparare la colazione, gli prepara il cazzo di W e lui è completamente schifato.

Ma quando si sveglia ci si alza c'è la foto di caus con la divisa della Juventus e niente per dire ci sono stati della vita. Adesso pare che gli adolescenti siano vivano delle vite complicate. E io diciamo ho visto coi miei figli. Forse noi eravamo un po' più palo de io sono del sessantanove. forse boh, meno ca- meno la mancanza di tutti questi oggettivi.

Ma non voglio parlare di questo discorso che lo so che da vecchio però boh insomma, sai, ci si suonava il citofono o vieni giù. Sì, è coglione. Dai, ti sto qui che suonava al campanello queste cose qui Non lo so, forse sì, eravamo deficienti, ma in un modo diverso, cioè una deficienza. meno intimista, più condivisa, cioè se si era deficienti insieme alla panchina o si era deficienti insieme sul famoso sui sui muretti o nell'ora tog era un altro tipo di deficiente deficiente, più così ancora più difficile, più be-, più così meno non se non non ci facevamo tutte queste pi- pippe mentali.

Non pensavamo di dover cambiare il mondo di ho visto ultimamente un documentario molto interessante della Milano degli anni ottanta. e nei quali intervistavano quelli che all'epoca erano i paninari. Poi c'erano tutte queste tribù, i darti pacche e i metallari e ed era fantastico ascoltare in questo documentario le ho trovate su youtube.

Mi sembra che sia le grandi compagnie degli anni ottanta. Esisteva questa realtà fatta di queste compagnie, i ragazzi che si trovavano e diventavano appunto veri e propri propri. Diciamo comunità molto grandi dove c'erano tutta una serie di di personaggi umani. Ma all'epoca non leggevamo questi personaggi umani, cioè c'era e quello quell'altro.

Il tizio, la tipa, le storie che succedevano, solo che eravamo in tanti. in casa non ci si stava mai. Perché? Che cazzo stavi a fare in casa? Tanto l'unica televisione c'era lì piazzato davanti tuo padre che guardava la tribuna politica All'epoca non poteva fregare veramente meno di qualsiasi altra cosa di guardare la tribuna politica.

E quindi cazzo facevi cosa facevo. Sta in casa. A far cosa? A guardare a guardare il muro e e quindi niente Uno alla fine usciva per trovare qualche cazzo da fare. però in compagnia, diciamo hai meno meno tempo di pensare a a cazzate, di guardare YouTube, di sentire pippe intimiste di di tutti i tipi. E quindi era tutto un po' più leggero, più e più condiviso, condiviso in qualche modo da questa condivisione.

Gli dava leggerezza e quindi non ci prendevamo. parecchio sul serio. Però vedo che tanti della mia età ci credono per davvero. Quindi si prendono sul serio. Quindi fo- probabilmente l'origine non è neanche questa. Quindi che cazzo ne so di quale sia L'origine? Però, ecco tu tu che non mi ascolterai mai tu, youtuber.

tu tu anche se non sei YouTube, qualsiasi cazzo tu fai nella vita, guarda, non ti prendere troppo sul serio. E soprattutto non pensare che chi ascolta quello che tu dici lo ascolti come si sta parlando la la la minchia della Bibbia. Quindi non non non non ti vedere allo specchio come se stessi recitando un film di Zeffirelli, cioè veramente cioè non non non cercare di convincere nessuno e non immedesimarti troppo in un ruolo, cioè veramente, molto, molto così.

non non non ti immedesimare troppo in ruolo. Cioè, tutti abbiamo avuto le nostre piccole grandi tragedie, ma non ti mettere dentro quella tragedia e non ti mettere dentro quella vittoria e non farne il marchio della tua, della tua esistenza. Ecco. ma qui si aprirebbe tutto un un altro tema legato a a tutto il mondo del per dire queste cazzate guarda.

Mhm, però risparmiamocelo quindi, ritornando al tema di questo podcast, eh? um cerchiamo quando possibile, senza prenderci troppo sul serio. Io anche in questo caso consiglio molesto non richiesto, quindi non richiesto quindi per forza molesto. Però appunto per l'anima del cazzo di di scambiare quattro chiacchiere e scambiare quattro chiacchiere così in compagnia.

c'è troppa gente che si prende sul serio c'è troppa gente, quindi su YouTube e che è un posto che a me piace particolarmente. Meno meno. Sui podcast audio non so su Spotify o perché forse nell'audio non dovendo boh non lo so, non dovendo metterci la faccia, dovendo puntare solamente sulla voce, non lo so.

Boh, non lo so, perché Youtube è peggio. è peggio per me perché sono troppo, troppo, troppo. Ci sono personaggi troppo assurdi, ma troppo assurdi Nel senso no, ma neanche negativo. Cioè, ci credono troppo, ci credono troppo. Non c'è bisogno di crederci così tanto. Vai piatto di cosa c'è da dire. Spara le tue cazzate.

Vai tranquillo, Vai liscio. Non non non devi convincermi di essere il nuovo oracolo di Delfi. Non me ne frega un cazzo di quello che dici. Cioè, se dici qualcosa che mi interessa non è detto che esca dalla tua bocca. È perché tu me la stai dicendo in un modo che mi rimarrà impresso per il resto della mia vita.

No, le cose che mi sono rimaste impresse, almeno a me, rimangono impresse per il resto della vita. Sono delle altre cose. Escono fuori da personcine, magari piccole, piccole che magari parlano poco e però quando dicono quella cosa che e e non lo saprai mai, quale sarà quella cosa che ti rimarrà impiantata nella testa?

Ma c'è, gente, cazzo che lo fa c'è gente che ha questo potere su di noi. Non è un potere c'ha questa capacità di dire la cosa giusta al momento giusto. Ma non è neanche magari un merito suo? Cioè, è successo. Succede che in quel momento lei o lui, egli o Ella, dica qualcosa di che ci ficchi. perfettamente, cazzo!

In quel momento lì e a te ti rimane in testa. Poi c'è un professore all'università che ti parla. Minchia, chissà quali cazzi e e niente. Cioè appena esci, Anzi, dopo un secondo che l'ha detto l'inter l'inter è la figa. Cosa facciamo stasera? Quindi Quindi ecco Boh, non lo so. Chissà cosa ci rimane infilato veramente dietro questa zucca vuota Non Non lo so.

Comunque, il tema di questo podcast, che ha una utilità che rasenta, cioè comunque un uovo sodo, è sicuramente più utile più utile di questo podcast. Ma non ciò nonostante. Amen tanto a voi non ve ne frega un cazzo. A me invece mi interessa, perché io in realtà, eh? stiamo facendo appunto questo scopo terapeutico.

E quindi niente signori belli. Vi ringrazio per avermi ascoltato. Nel frattempo sono arrivate alle ventitré e dodici e tutto il senso si poteva riassumere per l'amore di brevità in Non prendiamoci troppo sul serio, I problemi sono altri e basta. E anche le le gioie sono altre altre rispetto a che cosa?

Non lo so. Comunque mi fermo perché sennò non finisco più. Ciao. Grazie a tutti per avermi ascoltato. e ci vediamo alla prossima. Queste erano altre storie. Non era tecnologia, è inutile dirlo. Ciao, belli.

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